Carlo Blangiforti: Urlano anche i topi (2a edizione)

10,00

La dimensione siberiana nell’esperienza di Čechov

Data di Pubblicazione: 2019
ISBN: 978-88-32220-08-7
Pagine: 394

Una bruma spessa che si alza dai bassi fondali del canale di Tartaria, il profondo cupo della costa, la tetra rassegnazione dei deportati e la testardaggine d’un medico che vuol svelare la violenza senza responsabili di un potere sedicente illuminato: ecco Ostrov Sachalin, L’isola di Sachalin, di Anton Pavlovič Čechov. Un testo eccezionale le cui peculiarità risiedono nel suo autore, nel tema trattato e nel vergognoso silenzio in cui s’è permesso cadesse il capolavoro del drammaturgo di Taganrog. Lentamente ci siamo abituati all’idea che la violenza, anche se di stato, è inevitabile, che bisogna accettare un dignitoso compromesso tra la nostra libertà e la nostra umanità. Urlano anche i topi (i siberiani usano le parole in modo diverso rispetto ai russi) attraverso la disanima letteraria parla della disumanizzazione insita nella deportazione, la violenza delle istituzioni e il dovere alla resistenza al male. Si tratta di uno studio letterario che non può dimenticare che l’oggetto trattato è fatto di carne e sangue. A ricordarcelo è l’ampio apparato iconografico: foto d’epoca, alcune scattate dallo stesso Čechov, carte geografiche e altro. Un viaggio, per quanto atroce, è pur sempre un viaggio. Nel viaggio, come nella lettura, si è obbligati al cambiamento, anche a questo serve il testo di Blangiforti.

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Un assaggio di lettura