Ott
14
Sab
“C’era una volta” – Presentazione del volume di Natale Massenzio @ Casa delle Culture
Ott 14@17:30–18:30

Presentazione del volume di Natale Massenzio, “C’era una volta…”.

Dialoga con l’autore Rita Luciani

Modera Leandro Nigro

In questo libro si racconta la Storia. Quella parte di storia, terrificante, che comprende la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale il terrore e l’orrore ebbero il sopravvento su tutto il resto. Molti dei protagonisti di quel periodo non fecero ritorno alle proprie case, mentre altri, dopo lunghe odissee e infinite  sofferenze, riuscirono a tornare dalle loro famiglie. Ma c’è anche la storia degli uomini semplici, dove l’amore si mescola alla sofferenza, alla voglia di risorgere, dove l’irrazionalità fa irruzione nel paesaggio ordinario della Ragione. L’amore è la medicina naturale che si oppone alla sofferenza e alla morte e che cerca di lenire il dolorante animo umano, conferendogli la forza  per continuare a vivere, per farlo risorgere a nuova vita. E se la Ragione aiuta l’uomo ad alleviare le sofferenze causate dai conflitti, la Natura, con i suoi colori e la sua poesia, lo indirizza verso vie inesplorate che portano alla pace interiore.

 

 

 

Ott
19
Gio
“Il pensiero adulto” – Presentazione del volume di Ciccio Schembari @ Libreria Flaccavento
Ott 19@18:30–19:30

Presentazione del volume di Ciccio Schembari “Il pensiero adulto”.

Dialoga con l’autore la professoressa Lilla Anagni.

Arrivato alla “età adulta”, l’Autore ha sentito la necessità, per sua stessa ammissione, di dipanare un corrispondente “pensiero adulto” che tenga conto di quanto l’esperienza, gli studi, le riflessioni, l’attività politica, l’osservazione diretta gli ha permesso di accumulare. Lo fa con passione, spesso con sdegno o con scoperta irritazione, non lesinando all’occorrenza i “che palle!” o i “cose da pazzi!” verso vuoti cliché. Partendo dal dato storico e culturale, mescolato a quello  autobiografico, Schembari ripercorre nodi e snodi del passato e del presente denunciando le cancrene che da millenni atrofizzano il nostro vivere sociale con spaventosi e insensati eccessi di crudeltà, violenza, aggressioni, sottomissioni, disparità. Da irriducibile quale si presenta, prova ad andare alla radice delle questioni fondamentali e affronta temi enormi come la figura del tiranno dall’antichità a oggi, i concetti di libertà uguaglianza fraternità e le loro deturpazioni, la responsabilità della Storia, la complessità, la bellezza della vita (“morire o rinnegare se stessi?” si chiede attraverso l’Alcesti e altri esempi contemporanei), la felicità (da Omero a Leopardi), il lavoro, lo scadimento del mito nel divismo, il rapporto mafia-politica, l’onestà, la crisi della Sinistra. Si prova rispetto per quest’opera così animata da folle ragionevolezza, per questo tentativo avventato di richiamare a un “pensiero adulto” non solo l’oscuro mondo occidentale nel quale ci troviamo a vivere, ma l’umanità intera. Sono pagine che si leggono con innegabile adesione, per la scrittura chiara, calda, diretta, senza sconti per nessuno e tanto meno per l’Autore stesso.

Ott
20
Ven
“Interviste” – Presentazione del volume di Meno Occhipinti @ CasaMatta
Ott 20@20:30–21:30

Presentazione del volume di Meno Occhipinti  “Interviste”.

Sara Curcio Raiti intervista Meno Occhipinti sulle sue interviste

Letture a cura di Massimo Leggio

Era l’estate del 1975 e, come ogni anno, con la mia famiglia passavamo le vacanze scolastiche nella nostra casa di campagna. In quel periodo, alla radio trasmettevano un programma che passava canzoni “nuove”. Quelli erano gli anni dei cantautori e io mi ero talmente fatto prendere da quell’onda che avevo imparato a suonare la chitarra e avevo provato anch’io a scrivere delle canzoni, prendendo la decisione che “da grande” avrei fatto il cantautore. In effetti ci ho anche provato. Ma le mie canzoni non erano granché e io ero piuttosto scarso come cantante. Così ho capito che quello non poteva essere il mio futuro. Ma quel mondo mi piaceva, mi attirava. Così appena ne avevo l’occasione, andavo ad intervistare tutti gli artisti che mi capitavano a tiro di microfono, grazie ai tanti concerti e spettacoli che nei primi anni duemila passavano dalla nostra provincia e ai festival che ho avuto modo di seguire in giro per l’Europa. Adesso, rileggendole, mi sono anche reso conto che per certi versi sono ancora attuali e ho pensato che alcune di quelle che avevo raccolto nel periodo che va dal 2003 al 2022 possono essere ancora interessanti per qualcuno che non sia mio figlio, mia sorella, o i miei amici più cari.

Ott
23
Lun
“La sponda solitaria del fiume” – Presentazione del volume di Fabio Wasserman @ Associazione Olga Benario
Ott 23@19:00–20:00

Presentazione del volume di Fabio Wasserman, “La sponda solitaria del fiume”.

Ne discutono con l’autore Nicola Colombo e Pina La Villa

Interventi musicali del duo Strania

Una raccolta di racconti auto-conclusivi (ben nove) che si leggono come fossero un viaje letterario nei meandri occulti della coscienza segnata dalla solitudine e dalla consapevolezza che il tutto vissuto non è altro che sofferenza e disaccordo. È il percorso che Fabio Wasserman, scrittore argentino – per la prima volta tradotto in italiano – ci offre con La sponda solitaria del fiume (El lado solitario del río nell’edizione originaria). In una sorta di suggestivo andare dell’indole umana, conscia e inconscia, con mano l’Autore ci conduce nel mondo insondabile e inesplorabile dell’animo. Al punto che le sue riflessioni in prosa intrise di tanto afflato poetico, diventano le nostre suggestioni. Fabio Wasserman, così facendo e da par suo, si colloca nella scia della migliore e grande tradizione letteraria latino-americana, da Gabriel García Márquez a Jorge Luis Borges, non dimenticando Juan Rulfo. In maniera plastica, infatti, plasma il realismo fantastico del colombiano con l’esaltazione dell’ombra dell’argentino, come se il sapore del vento del messicano ci facesse rivivere oggi le persone care di ieri. Con questa opera l’Autore afferma consapevolmente che l’amore così come la mujer vestida de miedo, vale a dire la morte – Eros e Thanatos – non sono altro che rimasugli di angoscia e solitudine, e in tal modo compresi, vissuti e fatti propri.

 

 

 

Ott
24
Mar
“La sponda solitaria del fiume” – Presentazione del volume di Fabio Wasserman @ Società Marinara
Ott 24@17:00–18:00

Presentazione del volume di Fabio Wasserman, “La sponda solitaria del fiume”.

Dialoga con l’autore Nicola Colombo

Una raccolta di racconti auto-conclusivi (ben nove) che si leggono come fossero un viaje letterario nei meandri occulti della coscienza segnata dalla solitudine e dalla consapevolezza che il tutto vissuto non è altro che sofferenza e disaccordo. È il percorso che Fabio Wasserman, scrittore argentino – per la prima volta tradotto in italiano – ci offre con La sponda solitaria del fiume (El lado solitario del río nell’edizione originaria). In una sorta di suggestivo andare dell’indole umana, conscia e inconscia, con mano l’Autore ci conduce nel mondo insondabile e inesplorabile dell’animo. Al punto che le sue riflessioni in prosa intrise di tanto afflato poetico, diventano le nostre suggestioni. Fabio Wasserman, così facendo e da par suo, si colloca nella scia della migliore e grande tradizione letteraria latino-americana, da Gabriel García Márquez a Jorge Luis Borges, non dimenticando Juan Rulfo. In maniera plastica, infatti, plasma il realismo fantastico del colombiano con l’esaltazione dell’ombra dell’argentino, come se il sapore del vento del messicano ci facesse rivivere oggi le persone care di ieri. Con questa opera l’Autore afferma consapevolmente che l’amore così come la mujer vestida de miedo, vale a dire la morte – Eros e Thanatos – non sono altro che rimasugli di angoscia e solitudine, e in tal modo compresi, vissuti e fatti propri.

 

 

 

Ott
25
Mer
“La sponda solitaria del fiume” – Presentazione del volume di Fabio Wasserman @ Chiesa Evangelica Metodista
Ott 25@18:00–19:00

Presentazione del volume di Fabio Wasserman, “La sponda solitaria del fiume”.

Dialoga con l’autore Rita Luciani

Una raccolta di racconti auto-conclusivi (ben nove) che si leggono come fossero un viaje letterario nei meandri occulti della coscienza segnata dalla solitudine e dalla consapevolezza che il tutto vissuto non è altro che sofferenza e disaccordo. È il percorso che Fabio Wasserman, scrittore argentino – per la prima volta tradotto in italiano – ci offre con La sponda solitaria del fiume (El lado solitario del río nell’edizione originaria). In una sorta di suggestivo andare dell’indole umana, conscia e inconscia, con mano l’Autore ci conduce nel mondo insondabile e inesplorabile dell’animo. Al punto che le sue riflessioni in prosa intrise di tanto afflato poetico, diventano le nostre suggestioni. Fabio Wasserman, così facendo e da par suo, si colloca nella scia della migliore e grande tradizione letteraria latino-americana, da Gabriel García Márquez a Jorge Luis Borges, non dimenticando Juan Rulfo. In maniera plastica, infatti, plasma il realismo fantastico del colombiano con l’esaltazione dell’ombra dell’argentino, come se il sapore del vento del messicano ci facesse rivivere oggi le persone care di ieri. Con questa opera l’Autore afferma consapevolmente che l’amore così come la mujer vestida de miedo, vale a dire la morte – Eros e Thanatos – non sono altro che rimasugli di angoscia e solitudine, e in tal modo compresi, vissuti e fatti propri.

 

 

 

Ott
26
Gio
“Giovanni Spampinato” – Presentazione del volume di Salvatore Spampinato @ Libreria Ubik-Paolino
Ott 26@18:00–19:00

Presentazione del volume di Salvatore Spampinato “Giovanni Spampinato”

Dialoga con l’autore lo storico Carlo Ruta

Giovanni Spampinato era corrispondente da Ragusa dei quotidiani L’Ora e L’Unità e aveva 25 anni quando, il 27 ottobre 1972, fu assassinato all’interno
della sua Cinquecento, davanti al carcere di Ragusa, da Roberto Campria, figlio dell’allora presidente del locale tribunale, e tra i maggiori indiziati per l’omicidio del commerciante di opere d’arte Angelo Tumino, avvenuto in città otto mesi prima. L’Ora l’indomani titolò “Assassinato perché cercava la verità” e la verità che cercava Giovanni non era solo quella che riguardava l’assassinio del Tumino ma anche, e forse soprattutto, quella relativa ai rapporti tra le organizzazioni di estrema destra (in quei giorni fu notata la presenza a Ragusa  di Stefano delle Chiaie e di altri fascisti legati in qualche modo a Junio Valerio Borghese, che due anni prima aveva tentato un colpo di stato) e la criminalità organizzata. Forse, quella che è da tutti conosciuta come la provincia “babba”,  stupida, cioè senza mafia, così stupida non era. Anche su quello Giovanni stava indagando, sulla convergenza tra neofascismo e criminalità, ed è in quell’ambiente che probabilmente bisogna cercare il movente del suo omicidio. Ad oggi, del delitto Tumino non si conoscono né esecutore né movente.

Ott
27
Ven
“MareDentro” – Presentazione del volume di Antonella Galuppi @ Chiostro delle Grazie
Ott 27@18:30–19:30

Presentazione del volume di Antonella Galuppi, “MareDentro”.

Introduce Sabrina Mercante, presidente dell’associazione “Donne a Sud”

Dialoga con l’autrice Pippo Di Noto

Il giorno di San Valentino un uomo denuncia la scomparsa della moglie, una docente cinquantenne. Nel paesino in cui vive, si attivano le ricerche finché un pescatore si imbatte in un corpo esanime ai piedi di un costone roccioso sul mare: la donna scomparsa. Omicidio o suicidio? Le congetture mediatiche gettano scompiglio fra i concittadini della vittima facendo emergere il lato più perverso ed egocentrico di quella piccola realtà. Ad appena ventiquattro ore dalla macabra scoperta, la speaker di una radio locale riceve una lettera olografa, a firma della donna, spedita il giorno prima della sua morte. Incuriosita dal monito contenuto, “non fidarti di quello che appare”, appena l’autopsia rivela che si è trattato di omicidio, decide di indagare in incognito. Non riuscendo nell’intento, chiede aiuto al suo ex convivente, un investigatore privato. L’uomo, ancora innamorato di lei, la asseconda con la speranza di riconquistarla. Scopriranno che la vittima aveva confidato ad un amico dettagli della sua vita, fra cui una storia degradante, consumata nell’istituto dove i due insegnavano, che lei voleva denunciare nonostante l’atteggiamento omertoso degli altri colleghi. Un diario segreto, scoperto per caso, diventa il custode di un movente conosciuto solo da due persone. Riuscirà, l’investigatore, a prendere la decisione giusta?

 

 

 

Ott
28
Sab
“Profumi d’Istanbul” – Presentazione del volume di Marinella Tumino @ Pollice Verde s.a.s
Ott 28@16:30–17:30

Presentazione del volume di Marinella Tumino “Profumi d’Istanbul”.

Dialoga con l’autrice la professoressa Gaudenzia Flaccavento

Ospite d’onore la giornalista turca Mine Turkili

Coreografie di Renata Guastella

Greta Durante, insegnante di Lettere, decide di lasciare la Sicilia, sua terra di origine, e accetta l’incarico di docenza presso un liceo italiano a Istanbul, una nuova esperienza da vivere senza se e senza ma. Una storia di sogni, di scelte, d’amore e di speranze in cui si tramano i profumi, i sapori e i colori della Turchia con
quelli della sua amata Isola. Un effettivo incontro tra due mondi, Oriente e Occidente, in cui si trovano diversità, ma anche tante assonanze. Profumi d’Istanbul è un invito a inseguire i sogni, ad andare oltre le valutazioni altrui in modo da sentirsi liberi di essere sempre se stessi con tutte le sfumature possibili, oltre il tempo, oltre i
solchi della pelle e dell’anima….

“La sponda solitaria del fiume” – Presentazione del volume di Fabio Wasserman @ Spazio San Sebastiano
Ott 28@20:00–21:00

Presentazione del volume di Fabio Wasserman, “La sponda solitaria del fiume”.

Dialoga con l’autore Sara Curcio Raiti

Una raccolta di racconti auto-conclusivi (ben nove) che si leggono come fossero un viaje letterario nei meandri occulti della coscienza segnata dalla solitudine e dalla consapevolezza che il tutto vissuto non è altro che sofferenza e disaccordo. È il percorso che Fabio Wasserman, scrittore argentino – per la prima volta tradotto in italiano – ci offre con La sponda solitaria del fiume (El lado solitario del río nell’edizione originaria). In una sorta di suggestivo andare dell’indole umana, conscia e inconscia, con mano l’Autore ci conduce nel mondo insondabile e inesplorabile dell’animo. Al punto che le sue riflessioni in prosa intrise di tanto afflato poetico, diventano le nostre suggestioni. Fabio Wasserman, così facendo e da par suo, si colloca nella scia della migliore e grande tradizione letteraria latino-americana, da Gabriel García Márquez a Jorge Luis Borges, non dimenticando Juan Rulfo. In maniera plastica, infatti, plasma il realismo fantastico del colombiano con l’esaltazione dell’ombra dell’argentino, come se il sapore del vento del messicano ci facesse rivivere oggi le persone care di ieri. Con questa opera l’Autore afferma consapevolmente che l’amore così come la mujer vestida de miedo, vale a dire la morte – Eros e Thanatos – non sono altro che rimasugli di angoscia e solitudine, e in tal modo compresi, vissuti e fatti propri.