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Quando:
11 Settembre 2021@19:00–20:00
2021-09-11T19:00:00+02:00
2021-09-11T20:00:00+02:00
Dove:
Teatro Ideal
Piazza Libertà | Ragusa
Contatto:

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converserà con l’autore il giornalista Salvatore Cannata, direttore di Videoregione

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione si svolgerà con il patrocinio del Comune di Ragusa e del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia