Set
2
Gio
Concorso di narrativa Manuela Paradiso in onore di Vannino Avanzato Falconieri | Premiazione @ Ristorante "La Marchesa"
Set 2@18:00–20:00

Concorso di narrativa Manuela Paradiso in onore di Vannino Avanzato Falconieri | Premiazione

Presenta l’evento Rosuccia Agnello
Lettrice Luana Occhipinti

Le opere pervenute in questa prima edizione del concorso in memoria dello scrittore Vannino Avanzato Falconieri manifestano, quasi tutte, attitudine alla narrazione e alla condivisione con i lettori di storie che, o allietano o parlano al cuore o fanno riflettere o, semplicemente, raccontano particolari esperienze e momenti di vita, con descrizioni fantasiose o realistiche di luoghi, persone e sentimenti.

Alcuni componimenti curano l’ambientazione storica vera e propria e la descrivono in modo puntuale e interessante. Così, ma in modo certamente più letterario e con vis narrativa, scrive Vannino, ammaliando altresì con immagini originali e tutte particolari perché accosta nomi/aggettivi e verbi/nomi in una maniera molto personale, che colpisce sempre chi lo legge e che non farà dimenticare i personaggi principali dei suoi romanzi, come Luciano, Sara, Magda, Manuela.

(Antonina Gulino)

 

 

Set
10
Ven
“Massàri” – Presentazione del volume di Giuseppe Tumino @ Centro Commerciale Culturale
Set 10@19:00–20:00

Presentazione del volume di Giuseppe Tumino “Massàri”.

Converserà con l’autore il professore Giorgio Flaccavento

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.

Occorre sempre lasciare traccia scritta del nostro passato, altrimenti tutto si perde e si dimentica. Se non c’è qualcuno che scrive oggi sul mestiere del mastro ri carretta, non sapremo mai come faceva ad infilare il cerchione di ferro sulla ruota del carretto, non sapremo chi dipingeva le fiancate e il portellone del carretto, chi faceva l’armigghji per il cavallo, con quali strumenti li facevano e che
materiali adoperavano. Lo stesso discorso vale per lo scarparo, il custurieri, l’ippisaru, il milaru, il cunziruoto, il mastru re mura a siccu, il firraru, il vuttaru o l’umbrillaru. Cosa ne sappiamo della perizia del mastru re mura a siccu nello scegliere la pietra e tagliarla per inserirla in quel capolavoro che è il muru a siccu così presente dalle nostre parti che assolve alla funzione di delimitare, la proprietà e creare le ciuse dove gli animali non possono uscire se non attraverso il varu che il
massaro di volta in volta sbraca e poi ciuri? E che dire degli antichi lavori di campagna che ormai non si fanno più come u pisari che cavaddi, mietere i saittunafari i scuparini, o i liami p’anfasciari i regni? Per questo è necessario lasciare testimonianza di questo passato. Perché è storia e questa serve alle nuove generazione per capire il presente.

Set
11
Sab
“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Teatro Ideal
Set 11@19:00–20:00

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converserà con l’autore il giornalista Salvatore Cannata, direttore di Videoregione

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione si svolgerà con il patrocinio del Comune di Ragusa e del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

Set
12
Dom
“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Centro sportivo "Giulio Mazzola"
Set 12@12:30–13:30

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converseranno con l’autore il vicepresidente dell’A.S.D. Rugby Palermo, Giorgio Alimena, e Simona Cafiso.

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass.

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione si svolgerà nell’ambito dell’Open Day della società palermitana e ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Enoteca letteraria Prospero
Set 12@19:00–20:00

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converseranno con l’autore Cinzia Orabona e Roberto Pecoraro

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass.

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione si svolgerà nell’ambito dell’Open Day della società palermitana e ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

Set
13
Lun
“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Villa Reimann
Set 13@18:00–19:00

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converserà con l’autore il giornalista Prospero Dente

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid.

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione si svolgerà con il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Biblioteca Navarria
Set 13@19:30–20:30

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converserà con l’autore il giornalista Roman Henry Clarke, direttore di Sicilia Giornale

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione si svolgerà in compartecipazione con  l’associazione Biblioteca Navarria di Catania e ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

Set
14
Mar
“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Galleria Civica SPE
Set 14@18:00–19:00

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converserà con l’autore il giornalista José Trovato, direttore di Enna Ora

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione ha il patrocinio del Comune di Enna e del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby

 

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

“Ma non affondo” – Presentazione del volume di Aristide Barraud @ Sala conferenze | Fondazione Sicana
Set 14@19:30–20:30

Presentazione del volume di Aristide Barraud “Ma non affondo”.

Converserà con l’autore la professoressa Marina Castiglione, docente presso l’Università di Palermo

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass

Il 13 novembre 2015 Parigi fu scossa da una serie di attentati, il più famoso fu quello al Bataclan. Tra i feriti anche Aristide Barraud. Si trovava al ristorante “Le Petit Cambodge”, con gli amici e la sorella. All’epoca ha ventisei anni e da poco si è trasferito in Italia per giocare a rugby. In precedenza aveva vestito le maglie del Massy e dello Stade Français, una della più importanti squadre francesi, dove però aveva trovato poco spazio. Così, nel 2013, accetta l’offerta del Lyons Piacenza e viene a giocare nel nostro campionato di serie A. Si mette subito in evidenza e l’anno successivo viene chiamato dal Mogliano, squadra che disputa il Top 12, e ne diventa uno dei giocatori più importanti. Ma poi arriva quel maledetto 13 novembre e, nel tentativo di proteggere la sorella (che ne uscirà “soltanto” con una ferita al braccio), si ritrova con le costole fratturate, un polmone perforato e una caviglia  sbriciolata. Le sue condizioni sono disperate ma lui tiene duro, viene operato, e si riprende. Al punto che, sei mesi dopo il ferimento, ritorna a Mogliano per ricominciare gli allenamenti. Ma il rugby è uno sport duro e il suo fisico non riesce più a reggere gli scontri di gioco. È l’addio allo sport tanto amato. Qui racconta la sua storia affrontando il cambiamento. Un lento processo che coinvolge svariati aspetti della sua esistenza e che prende nuova forma giorno dopo giorno. Questo è un libro che fa riflettere sotto tanti punti di vista e che fornisce interessanti spunti di rinnovata speranza.

 

 

 

La presentazione ha il patrocinio del Comitato Regionale Siciliano della Federazione Italiana Rugby e il contributo di Banca Sicana e Nissa rugby

 

 

 

 

 

 

Con il contributo de “Il Canale Design House” e “A casa di Grazia

Set
18
Sab
“Le pagine di noi due” – Presentazione del romanzo di Paola D’Amato @ Circolo di Conversazione Principe di Napoli
Set 18@18:00–19:00

Presentazione del romanzo di Paola D’Amato “Le pagine di noi due”.

Converserà con l’autore la giornalista Alessia Giaquinta

La presentazione si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid. – Obbligatorio il green pass

Lorena è una ragazza che vive in un piccolo paese dell’entroterra siciliano. Giulio, un bel ragazzo dai capelli neri e dallo sguardo magnetico, è attratto da lei, ma è timido e non ha il coraggio di confessarle il suo sentimento. Siamo nei primi anni sessanta e vivere l’amore, all’epoca, e soprattutto in un piccolo paese, non è facile. Lorenzo invece è audace e la corteggia con insistenza e tenacemente fa di tutto per farle capire che la vuole. Chi scegliere? Quale sarà l’uomo giusto? Come riconoscere e far convivere un amore duraturo? Lorena è combattuta da sentimenti forti e istintivi. Sarà la tenacia e l’amore di Lorenzo a farla legare a lui senza esitazione. Queste pagine raccontano una storia d’amore lunga una vita perché ci si lega davvero a chi ha il nostro stesso modo di pensare, di vivere e di guardare al futuro. Lorena e Lorenzo hanno avuto il tempo  che è l’ago della bilancia dell’intensità di un sentimento forte e condiviso. Hanno cementato il loro rapporto e hanno trovato i punti d’incontro. Insieme hanno attraversato, mano nella mano, il cammino dell’imprevedibilità della vita fino alla fine.